Descrizione
IL LIBRO
Dalla Prefazione:
Sono bambini di nove anni, professionisti del gioco e dell’evasione dalla realtà: non scrivono per una scadenza da rispettare, scrivono perché sentono, perché conoscono l’odore del libro e quanto lontano – senza muoversi dalla sedia – una storia sappia portare. Scrivono perché vivono quel che scrivono o vorrebbero farlo, perché anche le parole permettono di giocare, anche quando si ‘sbaglia’; scrivono perché sanno ridere e arrabbiarsi, perché si divertono, perché si annoiano, perché è una delle cose che sanno fare, perché è una delle cose che li fa stare meglio, perché le maestre sono contente e anche mamma e papà, perché loro, soprattutto, sono contenti e di quella gioia che non invecchia vogliono colorare la loro realtà e donarne un po’.
Su questi racconti, scritti prima sui quaderni degli alunni e poi riportati da mamma e papà su un documento word, sono state effettuate poche correzioni: quel che ci interessava era far arrivare la voce di questi piccoli scrittori nella sua interezza.
Il titolo della raccolta viene dal termine usato da un’alunna nella sua storia: ci è sembrato un titolo adatto, perché ‘fantastichese’, come scrive l’autrice stessa.
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