Descrizione
IL LIBRO
L’autore con questo libro racconta quanto osservato e pensato nel suo vivere da bambino tra i monti a ridosso della stretto di Messina e lo fa descrivendo con durezza eventi e sensazioni, talvolta facendo leva su leggende e personaggi mitologici che affascinano e travolgono il lettore contagiandolo di avida passione. La scrittura ci fa conoscere miti dell’antica Grecia, di cui la regione è pregna, e si intreccia con leggerezza con continui, profondi ed acuti riferimenti alla dimensione sociale e culturale della Calabria contadina, terra di asprezze e di migrazioni straziate.
Il filo conduttore del racconto è la tematica della separazione dalla propria terra e dalle proprie abitudini, e si arriva a parlare della situazione specifica vissuta dal protagonista dell’andare dal piccolo paesino alla grande città. Il Sant’Agata è un grosso torrente che nasce nei pressi di Cardeto, sull’Aspromonte, e arriva fino a Reggio Calabria, ma per gli occhi di un bambino, che sa riconoscere meglio degli adulti l’autenticità delle cose che osserva, è evidente che l’acqua della fiumara, pura tra i monti, non è la stessa di quella che arriva in città. Osservarla a valle, dalla finestra della propria nuova dimora, può solo aiutare a ricordare con inquietudine e malinconia gli affascinanti tempi della spensieratezza, della gioia e della semplicità.
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